Eremo di Montecasale

Eremo di Montecasale

Le origini dell’eremo di Montecasale risalgono a un paio di secoli prima dell’anno 1000, quando fu eretta una fortificazione in Montecasale per controllare il passaggio tra l’alta Valtiberina e le Marche. In seguito il sito fu affidato ai frati Camaldolesi che lo adibirono a ospizio per i pellegrini e successivamente a centro di assistenza per malati. Nel 1212 circa, il luogo fu donato a San Francesco e da allora abitato dai Francescani. In particolare, dal 1537 con la bolla di Papa Paolo III “Exponi-vobis”, fu affidato definitivamente ai frati Francescani Cappuccini i quali, da allora, lo custodiscono. Architettonicamente, l’eremo di Montecasale ha subito nei secoli vari rimaneggiamenti, restauri e ampliamenti. Oggi si presenta come un articolato complesso costituito da refettorio e cucina insieme alla sala del pellegrino a piano terra e da celle, biblioteca, chiostro, chiesa, coro e sacrestia al piano superiore.

Nella chiesa, nel bel dorsale dell’Altare maggiore, di noce, scolpito da un frate nel XVII secolo, è posta una statua di Madonna col Bambino del XIII secolo. Nel piccolo e raccolto coro si trovano quadretti di ceramica del XVII secolo che raffigurano episodi di vita di San Francesco e fatti riguardanti Montecasale e una tela del 1500 raffigurante San Francesco che si disseta al Costato di Cristo.

Eremo di Montecasale - Accesso alla Chiesa
San Francesco opera di Franco Alessandrini

Nel corridoio che collega la chiesa al chiostro, si trova la Cappella del Crocifisso; in essa, sull’altare, è posto un bel crocifisso del 400 e nel reliquiario si trovano i resti dei ladroni convertiti, la tonaca del beato Ranieri della Montagna e ancora, sulla destra, in una nicchia, una Pietà di creta che ricorda la Pietà di Michelangelo modellata probabilmente tra il XVII e il XVIII secolo.

L’eremo di Montecasale è uno dei luoghi prediletti da San Francesco. In esso infatti il santo risiedette più volte ed è ancora visibile il letto di pietra dove si rannicchiava a riposare.
Sono numerosi i fatti miracolosi accaduti in questo luogo:

  • la vocazione del beato Angelo Torlati
  • la conversione dei ladroni
  • l’episodio dell’orto e i cavoli piantati all’insù
  • la traslazione delle reliquie
  • il miracolo del pane

(vedi fioretti di San Francesco)

L’ultimo soggiorno del poverello di Assisi presso il convento di Montecasale è segnalato verso la fine di settembre del 1224, al ritorno da La Verna, dove aveva ricevuto le stimmate. In quell’occasione San Francesco operò un miracolo a favore di un frate malato di epilessia, che, dopo aver mangiato una fetta di pane benedetta, guarì istantaneamente. Presso l’eremo, tra gli altri, trovarono ospitalità anche Sant’Antonio e San Bonaventura dei quali si conservano le celle e gli abiti.

Meditazione e silenzio, preghiera e raccoglimento interiore, fraternità ed evangelizzazione, sono, dal 1528, i cardini della spiritualità francescana-cappuccina. La spiritualità francescana si può anche vivere facendo una passeggiata nel bosco attiguo al Convento, a contatto con la natura incontaminata. Partendo dall’eremo, ci si porta sino alla fonte di “Grappa l’Orso” ove scorre una freschissima e limpidissima acqua potabile. Inoltre, in mezzo alla fitta vegetazione ed alle tante gradazioni di verde, si possono ammirare 15 formelle artistiche, dipinte su vetro, che rappresentano le stazioni della via Crucis.
I frati sono disponibili dalle 9.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18 per accogliere e guidare i visitatori nel Santuario. Inoltre offrono l’opportunità, a chi lo desidera, di partecipare a corsi di esercizi spirituali e ritiri personalizzati, momenti di verifica vocazionale brazione, cele, penitenziale ed eucaristica e momenti di serena fraternità.

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Letto di San Francesco